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Alla ricerca del sublime.
Critica...mente
Rubrica a cura del critico e gallerista Luca Franzil
"Alla ricerca del sublime"
(22 febbraio - 5 marzo 2020)
La Bellezza è qualcosa di solenne e maestoso, è in grado di travolgerci ed ammaliarci con estrema naturalezza. Chi la cerca si incammina verso il Sublime, dunque chi se non l'artista potrebbe essere considerato un "pellegrino del Sublime"? Andiamo a scoprirlo nel dettaglio con alcuni esempi.
Eva Silberknoll è attratta da una bellezza tutta sfaccettature, polisemica come la realtà odierna, le immagini - provenienti da contesti assai differenti - vengono combinate con sapiente equilibrio in collages contenutisticamente profondi e assai equilibrati: ci si trova innanzi ad allegorie dove l'elemento umano o animale si trasfigura e completa, per mezzo della pittura e cucitura assurgendo ad emblema concettuale. La natura che Catia Greatti dipinge è quella che da sempre l'affascina, con le sue impetuose folate di vento, i rami intrecciati ondeggianti, con una melodia cromatica dalle mille gioiose sfumature: la tecnica che concilia il ruvido materico con il levigato effetto cera completa il sottile gioco dei rimandi ad un Sublime che qui è ben presente e tangibile, cercato e magistralmente rappresentato. Quella di Gianpaolo Cappello è una pittura che può essere letta anche come allegoria del presente, ricchissima di imput e sapientemente mixata: astrattismo, action painting, simbolismo, espressionismo, figurativo classico si ritrovano sulle tele dell'artista e si mettono in diretta comunicazione coll'osservatore ponendogli quesiti, il Totalismo di Cappello è proprio il riflesso dell'oggi e veicola sullo spazio d'una tela un'infinità di messaggi. Per creare qualcosa di affascinante ed attraente spesso non servono moltissimi elementi, il celebre "Less is more" perfettamente si adatta alle opere di ATo': con pochi colori, un intrigante effetto lucido, lo "scavo" della pellicola pittorica e la sinuosità dei profili, l'artista colpisce l'osservatore e lo invita quasi ad accarezzare i suoi dipinti per scoprirne la vera essenza, per provarne la delicatezza. La ricerca del Sublime per Raffaella Piane è rappresentare - per mezzo di una tecnica originale e geniale - la maestosità della natura e della scena urbana: con piccoli pezzetti di tessuto e un po' di cartoncino l'artista costruisce le sue scene con una vena coloristica espressionista, le striscioline di tela colorata sono delle vere e proprie pennellate alla Van Gogh e le varie textures rendono le scene vive, vitali e dinamiche. Osservando le opere di Fabio Recchia non si può non notare un'estrema delicatezza, un'eleganza pacata che associa direttamente la pittura con la poesia: la meraviglia sublime dell'autora boreale - fenomeno di incredibile bellezza - fa da sfondo alla semplice traccia d'una fronda d'albero, quasi a voler ricordare che anche le cose più comuni e banali possono diventare qualcosa di meraviglioso se trattate con sensibilità. Il fascino del mistero, un assordante silenzio, un gioco d'ossimori, così si potrebbero definire i dipinti di Monika Sommerhalder: le sue figure femminili sono tanto immobili quanto dinamiche, nei loro volti - pur privi di lineamenti - si può leggere l'emozione e l'azione, la pennellata è sapiente, l'accostamento cromatico magistrale, insomma, si è dinnanzi a poesie mute dal fortissimo potere attraente.
Al termine della visita a questa rassegna non si può non provare un senso di profondo arricchimento interiore: si son viste sette personali ricerche del Sublime, ognuna caratterizzata dal proprio stile e linguaggio, ciascuna in grado di raccontare una storia che andrà ad arricchire lo spirito del sensibile visitatore.
martedì 25 febbraio 2020
via botticelli, 10 - Ponte san Nicolò - Paova - Italy
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