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Alla ricerca del sublime
Critica...mente
Rubrica a cura del critico e gallerista Luca Franzil
"Alla ricerca del sublime"
(22 febbraio - 5 marzo 2020)
La Bellezza è qualcosa di solenne e maestoso, è in grado di travolgerci ed ammaliarci con estrema naturalezza. Chi la cerca si incammina verso il Sublime, dunque chi se non l'artista potrebbe essere considerato un "pellegrino del Sublime"? Andiamo a scoprirlo nel dettaglio con alcuni esempi. Quella di Gianpaolo Cappello è una pittura che può essere letta anche come allegoria del presente, ricchissima di imput e sapientemente mixata: astrattismo, action painting, simbolismo, espressionismo, figurativo classico si ritrovano sulle tele dell'artista e si mettono in diretta comunicazione coll'osservatore ponendogli quesiti, il Totalismo di Cappello è proprio il riflesso dell'oggi e veicola sullo spazio d'una tela un'infinità di messaggi.
Gianpaolo Cappello approfondisce la sua ricerca di significati nell’analisi della società, del sistema in cui vive e delle sue storture. L’evoluzione di questa fase pittorica è stata determinata dall’esigenza di andare oltre, di arrivare ad esprimere concetti astratti, difficilmente rappresentabili figurativamente. Per proporre visivamente questi concetti, l’artista ha adottato simboli universali e astrattismo. Attraverso l’abile uso di trasparenze e velature e sovrapponendo diverse prospettive dell’oggetto stesso, l’artista ha fuso lo sfondo con il soggetto, usufruendo dell’idea cubista. Da questa fusione ne emerge il totalismo, una proposta pittorica di Gianpaolo Cappello che prende spunto da alcune correnti artistiche (cubismo, espressionismo, astrattismo e simbolismo) per creare una nuovo linguaggio espressivo.
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